Una nuova ricerca cinese ha rilevato microplastiche nel corpo vitreo di un campione composto da 49 pazienti con patologie oculari, sollevando preoccupazioni sulle possibili implicazioni per la salute.
Come spiegato dai ricercatori, le microplastiche negli ultimi anni hanno sollevato crescenti preoccupazioni per la salute a causa della loro rilevazione in vari campioni biologici umani. Tuttavia, nessuno studio finora aveva indagato la loro presenza nei tessuti oculari. Per ovviare a questa mancanza, il team di ricerca è andato in cerca di microplastiche negli occhi, e in particolare nel corpo vitreo (un tessuto connettivo che occupa la cavità del bulbo oculare), di un campione composto da 49 soggetti (di età compresa tra 30 e 80 anni) con patologie oculari seguiti in due centri medici in Cina. Tra le patologie di cui erano affetti, i ricercatori segnalano il foro maculare la membrana epiretinica maculare, la retinopatia e il distacco della retina. Scansionando campioni prelevati dai tessuti oculari dei pazienti, tramite due specifiche tecniche di spettroscopia a infrarossi, i ricercatori hanno individuato oltre 1745 particelle plastiche nel corpo vitreo del campione, con dimensioni inferiori a 50 μm.
RISULTATI
Tra le microplastiche individuate, il nylon 66 è risultato essere il più presente, seguito dal cloruro di polivinile e dal polistirene. I ricercatori hanno inoltre notato possibili correlazioni tra i livelli di microplastiche e i parametri chiave della salute oculare, come la pressione intraoculare e la presenza di opacità dell'umor acqueo. In particolare, “gli individui affetti da retinopatia hanno dimostrato maggiori rischi per la salute oculare associati alle microplastiche”, ha riferito il team di ricerca sulle pagine della rivista specializzata. Tuttavia, saranno necessari ulteriori studi per confermare questo legame. “In sintesi, questa ricerca fornisce approfondimenti significativi sull’infiltrazione delle microplastiche all’interno dell’occhio umano, facendo luce sulle loro potenziali implicazioni per la salute oculare e sostenendo un’ulteriore esplorazione di questo rischio emergente per la salute”, hanno concluso i ricercatori.
Potete consultare lo studio qui: sciencedirect