In occasione della giornata Mondiale degli Oceani 2024, un rappresentante dell’Associazione A.I.P.U. (Associazione per lo Sviluppo Sostenibile), l’architetto Luigi Valerio, e un’alunna del Liceo scientifico Majorana di Latina, Anna Galli, saranno in Artico per il progetto Micromar (micromar.org).
Lo scopo è quello della ricerca di microfibre e microplastiche in mare, unitamente all’acquisizione delle opportune competenze quali futuri ambasciatori dell’Oceano Artico, ospiti dell’Associazione Gate to the Artic. L’iniziatica è sostenuta dal Distar – Dipartimento di Scienza della Terra, dell’Ambiente e delle Risorse dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, che si occuperà del prelievo delle sabbie costiere, dalla Fondazione G. Caboto di Gaeta e dalla Lega Navale Italiana Sezione di Sperlonga. Il percorso in barca a vela attrezzata prevede la partenza da Tromsø, nota come "la porta dell'Artico", con rotta verso l’Isola degli Orsi (in norvegese Bjørnøya), a metà strada tra Capo Nord e l'isola principale di Spitsbergen, nell'Oceano Artico, oggi disabitata ad eccezione di pochi ricercatori della stazione meteorologica di Herwighamna (nel nord dell'isola). Il viaggio continuerà verso le isole Svalbard, un arcipelago generalmente coperto dai ghiacci (non a caso Svalbard significa "costa fredda"). Solo grazie alla corrente nord-atlantica, il clima si mantiene relativamente mite mentre, alle stesse latitudini, in Groenlandia regnano i ghiacci perenni. Inoltre, la banchisa polare, che per tutto il periodo invernale attanaglia le isole, comincia a cedere nella tarda primavera, permettendo alla spedizione, se sarà possibile, di spingersi fino ai fiordi occidentali e circumnavigare tutto l’arcipelago.
Bisogna considerare che l’Artide da un punto di vista ecologico è un angolo del mondo alquanto critico: infatti la plastica si trova ovunque nell’area delle Svalbard ed è dannosa per la vita marina e l’ambiente, con un forte degradamento delle zone costiere con i relativi ecosistemi. Lo scopo della spedizione è quello di continuare la ricerca sulla presenza delle microplastiche attraverso prelievi di acqua con successive analisi, oltre a prelievi di campioni di sabbie. La spedizione sarà in contatto con la Fondazione Caboto, che farà da punto di riferimento con l’ufficio stampa, coordinato dal biologo marino prof. Adriano Madonna. Nel gennaio 2021 l’Associazione “Gate to the Artic”, insieme con tre marinai e attivisti oceanici fondò un primo progetto di sensibilizzazione ambientale basato sulla ricerca della presenza di plastica in questo delicato ambiente estremo. Il suo obiettivo tutt’oggi è quello di invitare le prossime generazioni a diventare “ambasciatori e narratori dell’Artico”, al fine di creare iniziative che contribuiscano alla sostenibilità globale. Una delle fondatrici, Catharina Frostad, spiega che lo scopo primario è quello di creare consapevolezza e conoscenza, offrendo a questi giovani partecipanti un'esperienza diretta dell'Artico al fianco di scienziati ed esperti del settore, per spiegare l'impatto delle attività umane sugli oceani. A tal fine, nel mese di giugno prossimo l’Associazione A.I.P.U. organizzerà prelievi di acqua marina in Artico e prelievi di sabbie che verranno esaminate dal Dipartimento di Geologia e Ambiente dell’Università di Napoli “Federico II”.
Portare scienziati, fotografi e cronisti nell’Artico è importante per dimostrare perché è necessario proteggere l’estremo Nord del mondo.