Nell’organizzazione di questo interessante convegno si parlerà del cambiamento climatico e l’acidificazione degli oceani che amplificano l’impatto di altre minacce riconducibili all’attività umana, come la pesca eccessiva e la distruzione degli habitat marini. Ciò potrebbe segnare la fine di almeno il 25 % della biodiversità nel mare, ma anche la perdita delle possibilità di pesca e conseguenze significative su molti settori produttivi, come il turismo.
Tra gli obiettivi individuati dall’Agenda 2030 ve n’è uno, che vorremo segnare e cioè il Sustainable Development Goal 14, che mira alla protezione e alla conservazione degli oceani e della vita marina, risorse essenziali per le società umane in quanto forniscono importanti e diversificati servizi ecosistemici.
L’obiettivo prioritario è : fornire le conoscenze sui meccanismi naturali e antropici che possono portare all’alterazione degli ecosistemi marini, e comprenderne le potenziali ripercussioni sul loro funzionamento, valutare le criticità ambientali collegate alle attività umane indicare e valutare le potenziali soluzioni per mitigarne le conseguenze.
Inoltre, gli interventi proveranno a verificare gli strumenti per conoscere e comprendere i processi fisici di modellamento delle aree costiere a fondo mobile, al fine di poter acquisire capacità di interpretazione con finalità gestionali e di conservazione e tutela.